LA FATICA CENTRALE E PERIFERICA “in breve”
La FATICA è intesa come decremento della prestazione attribuito alla necessità di proseguire e perseverare nello sforzo.
A. FATICA CENTRALE o “nervosa” (cause prevalentemente neuronali)
1. ABBASSAMENTO GLICEMIA (tasso di glucosio nel sangue)
Lo svuotamento dei depositi di glicogeno riduce l’efficienza del sistema nervoso; maggiori sono le riserve epatiche e muscolari, maggiore è il lavoro anaerobico che può essere sostenuto.
EFFETTO BOOMERANG: se ho un calo di zuccheri perché mi sono alimentato male e assumo carboidrati a rapido assorbimento ed elevato indice glicemico subito prima o durante una partita, ho il così detto effetto Boomerang (dopo un breve innalzamento della glicemia avvienne una rapidissima caduta della stessa) per la grande produzione di insulina!
2. AUMENTO TEMPERATURA CORPOREA
Bisogna trovare L’EQUILIBRIO TERMICO e limitare l’aumento della temperatura corporea dopo la fase di riscaldamento (per ogni grado di innalzamento della temperatura, si stabilisce un aumento del metabolismo del 13%: irrorazione sanguigna, sensibilità dei recettori sensoriali, eccitabilità del SNC, velocità di reazione e contrazione muscolare)
DISIDRATAZIONE: sudorazione abbondante; necessità di dispersione del calore; si possono perdere dai 2 ai 5 litri; la perdita di liquidi causa un aumento della frequenza cardiaca ed è la prima causa di insorgenza dei crampi.
- L’energia spesa per la contrazione muscolare si divide 1/3 in energia meccanica e 2/3 in calore (grande spreco)
- Posso eliminare il calore prodotto: si può procedere tramite RADIAZIONE, CONDUZIONE (ES: asciugamano bagnato), CONVENZIONE (intervento dell’aria), EVAPORAZIONE
- L’umidità non favorisce l’evaporazione della sudorazione; per questo lo spolverino non è indicato se non necessario perché non permette l’evaporazione del sudore (effetto serra)!!
3. ACCUMULO DI AMMONIACA
Produzione Ammoniaca: scatti ripetuti, salti multipli, sforzi prolungati..
L’ammoniaca disgrega le fibre muscolari e determina sensazioni di fatica che spesso attribuiamo all’acido lattico
- Una corretta preparazione atletica consente di eliminare o comunque ridurre la maggior parte dei tipi di fatica analizzati!
B. FATICA PERIFERICA (cause prevalentemente metaboliche la cui sede è il muscolo)
4. ESAURIMENTO DELLE RISERVE DI FOSFOCREATINA
La riduzione di fosfocreatina abbassa la prestazione muscolare con riduzione di efficienza; necessaria un’ integrazione alimentare per ripristinare le riserve (soprattutto in lavori RSA, Repeated Sprint Ability).
A tal proposito sono molto importanti le riserve di glicogeno muscolare.
5. IL RUOLO DELL'ACIDOSI
- ACCUMULO IONI IDROGENO (H+)
L’acido lattico come tale non esiste. Abbiamo IONI IDROGENO e IONI LATTATO. Il lattato inibisce alcuni enzimi per la produzione di lavoro. L’allenamento fa insorgere più tardi il lattato (ne ritarda l'accumulo) e favorisce un maggior ripristino.
*Smaltimento lattato: 70% viene metabolizzato aerobicamente circa 20’ dopo lo sforzo; 20% viene trasformato in glicogeno muscolare; 8% convertito in alanina (ciclo GLUCOSIO-ALANINA); 2% eliminato tramite il sudore e l’urina
- DIMINUZIONE ATTIVITÀ POMPA SODIO-POTASSIO
Viene perturbato il pompaggio di ioni dall’interno all’esterno della fibra muscolare
- IL RUOLO DEL CALCIO
Abbassamento della sensibilità del muscolo nei suoi confronti; diminuzione della fissazione del Calcio (Ca) sulla Troponina C (meccanismo fondamentale secondo il quale avviene la contrazione muscolare)
- DIMINUZIONE DELLA FORMAZIONE DI PONTI ACTOMIOSINICI
- DIMINUZIONE DELLA VELOCITÀ DI ACCORCIAMENTO DELLE FIBRE
6. SVUOTAMENTO DELLE RISERVE DI GLICOGENO
Il calo dell’efficienza è dovuto al fatto che il glicogeno è la sostanza da cui i muscoli traggono energia anaerobico-lattacida e aerobico sopra soglia. Si combatte con un’alimentazione ricca di carboidrati in quanto con un’ alimentazione normale i depositi di carboidrati vengono reintegrati solo 48-72 ore dopo lo sforzo!
*Assunzione di cibi alcalini per contrastare l'acidità del metabolismo